di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 16 maggio 2022, p. 26
di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 16 maggio 2022, p. 26
di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 ore, 6 aprile 2020, p. 21
di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 28 ottobre 2019, p. 20
di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 14 ottobre 2019, p. 20
di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 26 agosto 2019, p. 14.
di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 10 giugno 2019, p. 21.
di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 8 aprile 2019, p. 18.
La presentazione dell’istanza di voluntary disclosure riguardante elementi percepiti per successione mortis causa e non dichiarati ai fini di tale imposta, se non accompagnata da una dichiarazione integrativa o sostitutiva ai fini del tributo successorio, richiede l’intervento dell’amministrazione finanziaria per la rettifica e liquidazione del dovuto. Tale rettifica può essere esercitata entro il termine di cinque anni previsto per il caso di omessa dichiarazione, decorrente dal momento di presentazione dell’istanza di collaborazione volontaria. È quanto affermato dalla sentenza 623/03/19 della Ctp Milano.
di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 10 dicembre 2018, p. 20.
L’eventuale ritardo del contribuente nella produzione della garanzia fideiussoria blocca la maturazione degli interessi ai fini del rimborso Iva. Infatti, nell’ambito della normativa che disciplina questi recuperi d’imposta, la richiesta di fideiussione formulata dall’ufficio è assimilabile ad una richiesta documentale. Lo ha affermato la Commissione tributaria provinciale di Milano con la sentenza 4029/7/2018.
di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 3 dicembre 2018, p. 18.
Si applica l’aliquota Irap ordinaria (e non quella maggiorata prevista per gli enti finanziari dall’articolo 16 del Dlgs 446/1997) anche alla holding “operativa” che per errore ha compilato la dichiarazione Irap usando i codici propri dei soggetti finanziari. Con questo principio, la Ctp Milano, con la sentenza 394/01/2018 (presidente Roggero e relatore Chiametti) ha accolto il ricorso di una società e ha annullato una cartella di pagamento emessa a fronte di un presunto carente versamento dell’acconto Irap.